Il Rito di Santa Monica è un'antica preghiera, recitata ancora oggi in alcune parti della Puglia, per conoscere il proprio destino, per avere notizie su persone lontane o su questioni sentimentali.
Si tratta di fede e cultura popolare, di un antico rituale diffuso in questa regione del Sud Italia, in questa splendida terra carica di fascino e mistero. Tra folklore e devozione, questo sapere viene oggi custodito dalle signore più anziane, quelle stesse donne che hanno assistito al fare delle loro mamme e delle loro nonne, che hanno appreso e poi condiviso.
E voi ci credete?
Se queste donne ci abbiano creduto con convinzione o se abbiano avuto semplicemente un atteggiamento curioso, non è importante, quello che conta è l'attenzione che questa piccola perla, del bagaglio culturale pugliese, si è meritata, per il solo fatto di aver attraversato per anni la vita di generazioni di pugliesi ed essere entrata a far parte dell'identità culturale di questa terra.
La storia racconta
L'antico Rito di Santa Monica risale alla seconda guerra mondiale. Le signore in pena si affacciavano alla finestra, invocavano e pregavano silenziose la Santa e attendevano i suoi segnali, capivano in questo modo come si sarebbe evoluto il destino e la vita dei loro cari.
Santa Monica è infatti la patrona delle donne sposate, delle madri e delle vedove, una donna che decise di non abbandonare il figlio Sant'Agostino finché non si fosse convertito al cristianesimo. Grazie alla sua Fede e alla sua perseveranza, la santa, fu testimone del miracolo a lei caro.
Negli anni questo rituale è stato usato anche per le giovani fanciulle in cerca di marito che potevano, in questo modo, sapere se si sarebbero sposate o meno, avere informazioni sul loro eventuale consorte o magari su di un ritorno di fiamma;
Come funziona il rito?
Ci si affaccia ad una finestra o ad un balcone a mezzanotte in punto.
Si recita un Padre Nostro, un'Ave Maria e un Gloria al Padre, si procede con l'invocazione di Santa Monica:
“Santa Monica pietosa, Santa Monica lacrimosa;
a Roma andasti e da Milano venisti;
e come portasti notizie del tuo figliolo, così portami notizie di…(si chiedono notizie sulla persona amata o sulla questione che ci sta a cuore)"
A questo punto si resta in ascolto, speranzosi, trepidanti, per trarre la predizione dei propri affanni dai fatti che si svolgeranno per la strada e nei dintorni.
Quali sono i segni rivelatori?
Qualsiasi manifestazione visiva ed uditiva viene considerata un segno rivelatore:
- i discorsi dei passanti o il canto di uomo o di donna fungono da oroscopo in base alle parole ascoltate;
- un pianto o una risata sono presagio negativo e positivo, ma attenzione al tono della risata, se dovesse essere stridula il presagio è negativo;
- le voci di bimbi che giocano preannunciano buone notizie;
- la chiusura di una porta o il rumore di una chiave in una toppa annuncia la chiusura definitiva di una situazione;
- il suono di uno scroscio d'acqua è portatore di lacrime;
- il passaggio di un carabiniere porta buone notizie, di un prete, cattive;
- un cane che abbaia e il canto di un uccello suggeriscono di avere fede, la risoluzione della questione avverrà in 3 giorni, 3mesi o 3 anni;
- un'auto ferma con motore e fari accesi è molto negativa e rimanda all'immagine del carro funebre;
- una luce che si accende porta bene, diversamente da una che si spegne;
- pioggia, vento e temporale improvviso portano male;
- il fischio del treno è molto positivo;
Oggi, conoscono il rito soprattutto le signore più anziane. Naturalmente se si dovesse avere la fortuna di ricevere una predizione, si presuppone di dover ricambiare la gentilezza semplicemente con un sentito grazie e non è moralmente tollerato alcuno scambio di denaro.
Come già anticipato in altri articoli di questo blog le anziane signore pugliesi mettono a disposizione i loro saperi e le loro preghiere sussurrate, come atto di estrema gentilezza e premura.
E voi cosa ne pensate? Siete davvero pronti a conoscere il vostro destino?
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